Quanto ci piaccia salpare come pirati all’arrembaggio con i nostri Alpini preferiti ormai lo sapete (certo forse per un gruppo che ha la parola Alpi all’interno del proprio nome, una metafora marittima non è troppo calzante, ma ormai l’ho fatta e ce la teniamo!), ed eccoci dunque a narrare le prodi gesta dell’ultima Adunata Nazionale.
Di buon mattino, domenica 12 maggio 2024, tutti in divisa ci troviamo di fronte al pullman per caricare gli strumenti; prepariamo e stiviamo ma con molta cautela, per essere sicuri di non disturbare la montagna di cibo che sarà la nostra merenda a metà viaggio.
Con gli Alpini è così: si parte presto, ci si ferma per ricaricare le batterie, si arriva in sacro anticipo e si smazzuola come dei fabbri per tutto il corteo. Formula vincente!
E infatti eccoci fermi in autogrill con una distesa di tavoli, focacce, bibite, salame e vino, che quasi nemmeno sembravano le 9:00 della mattina.
Man mano che ci avvicinavamo a Vicenza, la città designata per l’Adunata 2024, la quantità di pullman pieni di penne si faceva sempre più ingente, ogni gruppo bramoso di arrivare più in anticipo dell’altro; inizio a pensare ci sia una sorta di gara interna tra gli alpini di cui non sappiamo niente. Indagherò.
Trovato il punto preciso dell’ammassamento tutti liberi fino alle 12:30, quando, spaccando il secondo, siamo partiti alla testa del corteo, inquadrati e in marcia suonando le ben note melodie alpine.
E’ sempre emozionante vedere la quantità di gente ammassata e festosa gioire al nostro passaggio, noi che siamo semplici ospiti dei veri protagonisti di questi eventi, quindi posso solo immaginare l’orgoglio e la forza d’animo di questi gruppi così numerosi e fieri che si riuniscono e celebrano il fatto di esistere, e di significare ed aver significato tanto per il nostro Paese.
Si può solo concludere in coro… trovate un Alpino e vi seguirà: “Aaaaaaaaaaaaalziamo il bicchiere facciamo cin-cin…”
Siamo finiti anche su “Il Resto del Carlino” del 15 maggio 2024…
Adunata Nazionale degli Alpini a Vicenza: le foto
Grazie a Stefano Berti e Andrea Bonfiglioli per le seguenti immagini.